Il conte Max. Da Galeone al Milan: la forza tranquilla di Massimiliano Allegri
Il diciottesimo scudetto rossonero arriva dopo otto anni di digiuno, anni dominati dagli odiati cugini interisti e per questo ancora più amari. A guidare la riscossa c'è un giovane allenatore, che fa dello stile e dell'eleganza la sua bandiera: Massimiliano Allegri. Ha "le physique du role" per allenare il Milan, sentenzia Adriano Galliani, dopo aver visto giocare il Cagliari allenato dall'eterno ragazzo del calcio italiano, ex mezz'ala del Pescara di Galeone, l'unico che aveva saputo domare il suo genio intermittente. Considerato una testa calda da calciatore, l'orizzonte cambia completamente quando riparte dalla panchina. Una gavetta lunga che inizia dall'Aglianese, in C2 e lo porta gradino dopo gradino in serie A, fino alla chiamata di Cellino e l'approdo a Cagliari, Dopo l'avvio shock (5 sconfitte in 5 partite) il Cagliari si riprende, alla fine Allegri è il miglior tecnico della serie A. Meglio anche di Mourinho, a cui soffia la Panchina d'oro. Inizia la corte del Milan: la sfida è andare all'attacco, con equilibrio ma senza paura. La filosofia della società rossonera si rispecchia in quella di un allenatore che, dopo Sacchi e Capello, non è solo un nome nuovo.