Gli occhi tristi della Pantera Nera. Vita di Eusebio da Silva Ferreira
Eusebio Da Silva Ferreira è l'icona vivente del calcio portoghese. Ma non solo. E stato l'unico giocatore europeo che negli anni Sessanta ha potuto essere paragonato al grande Pelé. Eusebio, come semplicemente è passato alla storia del calcio mondiale, era un ragazzo africano di una colonia portoghese, il Mozambico, che a diciannove anni arrivò con il suo carico di sogni e speranze in una delle più forti squadre europee, il Benfica. Figlio di un bianco portoghese e di una donna nera, Eusebio ha incarnato per quindici anni il calcio lusitano nella sua essenza finora irripetibile: dotato di un fisico potente e compatto, di un dribbling in velocità al limite della perfezione, di un tiro preciso e micidiale che ne ha fatto uno straordinario realizzatore di gol di rara bellezza. Come un romanzo la sua giovinezza e la sua camera, i suoi gol e le sue imprese. Rimarrà tutta la vita il ragazzo semplice con i piedi per terra, la Pantera Nera con gli occhi tristi e il cuore rivolto alla città africana in cui era nato. Una pantera arrivata dalla savana per dare spettacolo e far sognare i tifosi, ma stretta in uno stadio come in una gabbia. Segnare tanti gol e portare la sua squadra alla vittoria era il suo destino. E la sua condanna.