La Coca-Cola di Boninsegna. Inter-Borussia, la sfida più lunga
<>.Dal 20 ottobre al 1° dicembre 1971 i campioni d'Italia e quelli di Germania si incontrarono tre volte, in altrettante partite valide per gli ottavi di finale della Coppa dei Campioni. Quel confronto - tra le due squadre che in quel momento rifornivano maggiormente di giocatori le rispettive Nazionali - diventò la prima vera occasione di rivincita della mitica semifinale dei Mondiali dell'anno prima.Nella prima partita, in casa del Borussia, dopo mezz'ora di gioco una lattina di coca cola colpì in testa l'attaccante dell'Inter Roberto Boninsegna e lo mise ko. Quella sera l'Inter fu travolta 7 a 1. La società nerazzurra presentò ricorso per l'incidente al suo bomber, ma si scontrò contro un regolamento Uefa che all'epoca non prevedeva la vittoria ''a tavolino'' per casi del genere. Sembrava una battaglia persa in partenza, ma c'era da fare i conti con l'avvocato Peppino Prisco, l'energico vicepresidente dell'Inter e maestro del Foro milanese, che si rese protagonista di un duello legale combattuto in punta di fioretto.La coca cola di Boninsegna è la storia di quella rocambolesca partita, della battaglia legale che ne seguì e delle altre due partite che Inter e Borussia dovettero disputare, a San Siro e all'Olympiastadion di Berlino, in quell'autunno del 1971 per decidere chi dovesse vincere quella nuova, interminabile sfida calcistica tra Italia e Germania.