Gila è uscito dal gruppo. A suon di gol, per amore del calcio
Alberto nasce sotto il segno di Paolo Rossi, ascendente Gigi Riva. Alberto a 25 anni ha già vinto tutto quello che un calciatore può vincere. I suoi gol sono opere d'arte - lo dice il Tar del Lazio, mica la critica - e quando nel 2005 passa dal Parma al Milan si scatenano le curve del Parlamento. Ma un patrimonio può diventare affare di Stato: trionfare al Mondiale non basta, segnare a raffica e alzare i trofei in rossonero nemmeno. Milano non è romantica, Milano contesta e vuole personaggi. Alberto non lo è, non lo è mai stato. Alberto Gilardino esce dal gruppo. Nessuno lo sa, ma c'è una squadra che lo aspetta da dodici anni. "Segna alla Juve e ti ameremo per sempre" gli dicono il giorno in cui arriva a Firenze. Il Gila fa molto di più. Con lui si vola alti, con lui si vola in Europa. Con lui ripensi a Batistuta e Toni. Potente e inquieto, altruista e passionale: un giorno di questi ha scoperto che da Piazzale Michelangelo si vede il Sudafrica. Sembra la fine, è solo l'inizio della storia di un uomo e di un campione.