Candido o del porcile dell'Università italiana. Storia vera di un cervello senza padrino
C'è un luogo, in Italia, nel quale il valore e il merito professionale contano meno di nulla: questo luogo è l'Università. Un'istituzione complessa, multiforme, dalle infinite variabili territoriali, ma che mira a perpetuare, come nota costante di fondo, un misterioso e quasi ancestrale sistema di autoconservazione: il nepotismo. In questo luogo dove davvero tutto cambia perché non cambi mai nulla, si consuma giorno dopo giorno una battaglia tra opposte fazioni di docenti, istituti, dipartimenti, le cui ragioni di scontro sono spesso indecifrabili, oscure, ma che coinvolgono al loro interno sempre nuove leve, gli studenti laureati, che finiscono per trovarsi assoldati, spesso loro malgrado, in una guerra senza esclusione di colpi. Scritto sotto forma di favola, questo racconto, tratto da una storia vera, denuncia con spietata lucidità la corruzione che regna sovrana nel reclutamento di ricercatori e docenti. Candido, il protagonista del libro, è anche uno di noi, l'eroe kafkiano che è sospinto, è rifiutato, è punito e infine ignorato o riadottato dal volere di una macchina che risponde a leggi ferree e inique. Se non riesci ad assecondarle per istinto, finirai per non capirle mai, rimanendone vittima.
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