Vivere senza paura. Scritti per Mario Bortolotto
Un libro che è, innanzitutto, un atto temerario promosso da un nucleo ristretto di amici e ammiratori disposti a sottoporre il loro operato al giudizio notoriamente severo di Mario Bortolotto. Nell'impresa sono impegnati non soltanto musicisti e critici musicali, ma anche narratori, studiosi di letteratura e arti figurative; così, accanto al breve messaggio augurale, figurano le pagine di "bella prosa", il brano musicale inedito, il saggio ben meditato. Ne deriva un panorama storico-culturale esteso da Orazio al minimalismo americano, dalla pittura italiana del Cinque e Settecento a Puskin, da Janequin a Dino Campana; con un rilievo particolare, non occorre dirlo, alla grande (e anche alla meno grande) musica europea degli ultimi due secoli. Amori palesi, passioni segrete, in qualche caso anche argomenti estranei alla pluricromatica gamma di interessi del dedicatario; non è neppure da escludere che dietro alcuni di questi scritti si nasconda un moto d'orgoglio luciferino: la sfida, l'emulazione, è noto, sono da sempre la molla prima d'ogni atto creativo. A null'altro che al coraggio di osare l'intentato allude, in effetti, l'aurea massima di Adorno (guida ideale di Bortolotto) che dà il titolo al volume. Spetterà al lettore e all'omaggiato stabilire se agli autori di questi scritti sia riuscito di racchiudere tra le pieghe della pagina gli estremi enigmi della sapienza.
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