Mozart. La notte delle dissonanze
Una casa spaziosa, la più bella abitata da Mozart a Vienna, uno scelto gruppo di convitati, fra i quali il padre Leopold e il grande Joseph Haydn, gli strumenti per fare musica insieme. E in questa cornice che la sera del 12 febbraio 1785, in un periodo apparentemente felice della vita di Mozart, viene eseguita per la prima volta una delle sue composizioni più discusse ed enigmatiche: il Quartetto per archi in do maggiore, detto "le Dissonanze". Che cosa si nasconde dietro le ventidue battute dell'Adagio introduttivo che hanno fatto versare fiumi di inchiostro, spesso contraddittori, ai musicologi e ai compositori degli ultimi due secoli? La volontà di aggirare le convenzioni musicali dell'epoca? Il tentativo di esprimere l'inesprimibile, attraverso l'uso di intervalli "proibiti" dall'armonia tradizionale? La dimostrazione della raggiunta maturità di un genere, il quartetto per archi? Unendo il passo del narratore alla meticolosità del saggista, Cappelletto racconta i luoghi e le circostanze fra le quali il Quartetto vide la luce, per analizzare poi le problematiche eterne del rapporto tra il creatore e il suo contesto sociale e culturale, e tra l'opera d'arte e l'interpretazione postuma, interrogandosi sulla possibilità stessa della critica. Completano il volume due appendici documentarie, un'analisi di Gyorgy Lieti e un "Interludio" di Sylvano Bussotti.