I segretari comunali. Una storia dell'Italia contemporanea

I segretari comunali. Una storia dell'Italia contemporanea

Come scriveva Augusto Monti nel 1922 su "La Rivoluzione liberale" di Piero Gobetti: "L'Italia non aveva, quando nacque, quella che si chiama l'attrezzatura dello stato moderno: la burocrazia gliel'ha data, la burocrazia è l'attrezzatura moderna dell'Italia, potenza europea. L'Italia non aveva, e neanche ha, una classe dirigente: la burocrazia ha dovuto, purtroppo, fare lei da classe dirigente, ed il prefetto e il segretario comunale hanno di fatto governato l'Italia". Eppure, le vicende dei segretari comunali e provinciali non hanno sinora sollevato particolare interesse tra gli studiosi: accenni, quando ve ne sono, sono perlopiù confinati alle note introduttive delle analisi sull'ordinamento giuridico. Si tratta, nel migliore dei casi, di storia giuridica, limitata all'analisi delle norme e che non si riferisce all'attività concreta ed alle funzioni effettivamente esercitate dai segretari. La scelta di ricostruire una storia della categoria dall'Unità ad oggi colma quindi una significativa lacuna nella storia delle professioni e delle èlites dell'Italia, delineando il ruolo di alcuni tra i protagonisti del processo di nazionalizzazione.
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