«Che mi riarrò?» Chiacchierate in sestese con il fisioterapista
«I protagonisti di Giovanni (...) hanno grandi qualità umane, prima di tutte l'amore e la fiducia nella vita: è gente che soffre, che s'arrabatta in letti di malati, in carrozzine, stampelle, carica di dolori, di solitudine, a un passo dalla fine, ma non rinnega la vita. Le coppie (...) litigano, urlano, imprecano, dicono bufale, si mandano a quel paese, ma si aiutano, si assistono, si soccorrono, si consolano, perché fondamentalmente si comprendono e si rispettano nel profondo. (...) hanno un'idea della vita, dell'uomo, del prossimo, un canone di valori e di comportamento: conoscono il limite che contiene e forma la vita e vi si adeguano con proteste, insofferenza, maledizioni, ma anche con pazienza, amore, ironia e molta simpatia, che la penna dell'autore ha saputo rilevare e descrivere». Prefazione di Carlo Lapucci.
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