Tra norma e descrizione: gli «Avvertimenti» di Salviati nella tradizione grammaticale italiana (secoli XVI-XIX)
I due volumi degli «Avvertimenti della lingua sopra 'l Decamerone» (1584-1586) di Lionardo Salviati rappresentano un momento importante della riflessione linguistica del Cinquecento. Per il prestigio dell'autore, l'ampiezza della materia trattata e della documentazione fornita, si può dire che gli «Avvertimenti» chiudano un lungo percorso aperto dalle «Regole» di Fortunio, la più antica grammatica italiana a stampa (1516). Il primo volume, pubblicato nel 1584 a Venezia presso i fratelli Guerra, ha come oggetto di analisi i criteri grafico-fonetici adottati da Salviati nella sua edizione del «Decameron» "rassettato" (1582) e il rapporto tra grafia e pronuncia in base ai due livelli linguistici, lo scritto del fiorentino trecentesco e il parlato cinquecentesco. Nel secondo volume, pubblicato a Firenze presso i Giunti nel 1586, l'attenzione di Salviati è invece posta sul nome, sulla preposizione, sull'articolo e sulle loro proprietà categoriali e morfosintattiche. Questo studio, dedicato al secondo volume degli «Avvertimenti», si muove in un'ottica comparativa, con lo scopo di mettere in evidenza sia la specificità della descrizione salviatesca nel contesto grammaticografico del Cinquecento, sia una sua eventuale influenza sulla tradizione successiva dal Seicento all'Ottocento.
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