A New York con Paul Auster. Sentirsi al centro del mondo
Andare a Central Park per prendersi una pausa, per sentirsi in vacanza, isolati dal mondo. Guidare di notte sul Ponte di Brooklyn e vedere la luna piena e rotonda dentro l’arcata che è così grande che fa quasi paura. Scoprire la vita nei dormitori della Columbia. Camminare per Times Square e sentirsi al centro del mondo. D’altronde, oltre che una città pazza, inesauribile, pericolosa, irritabile, piena di lingue che si mischiano, di grattacieli che visti così, da lontano, all’orizzonte, somigliano a tanti minuscoli fili d’erba, come dice Paul Auster, New York è un’idea. Può sorprendere, pur essendo sempre familiare, può sembrare invivibile e insieme il più grande spettacolo umano del nostro tempo, per chi la vive ogni giorno, e anche per chi la osserva per la prima volta. A New York con Paul Auster può essere una guida, un insieme di racconti, il romanzo di una città riscoperta attraverso i libri, la voce, i ricordi, lo sguardo di uno dei più grandi scrittori americani di sempre.
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