Prigioniero 77
In un sabato notte d'autunno e di nebbia, nella pianura emiliana, Carlo e Giovanni trascorrono la serata allo Studio Dance Settanta, un locale poco noto ancora arredato come trent'anni prima. Dopo una sfilza di cocktail, sigarette e goffi tentativi di rimorchio, i due si lasciano trasportare dalle note di grandi successi dance del passato. Ma una volta rientrati a casa la realtà sembra non essere più la stessa. Carlo si risveglia in una domenica di venticinque anni prima, nel millenovecentosettantasette. Cosa sta succedendo? Perché tutto cambia forma? E perché Giovanni oscilla tra presente e passato? «Incertezza; incredulità; dubbio; consapevolezza; curiosità; sfizio; sollazzo. Tutto nel breve volgere di un istante». Per capire cosa sia realmente accaduto e comporre i tasselli di questo quadro, Carlo e Giovanni camminano mano nella mano legati da una passata di scotch. Sono due giovani smarriti alla ricerca della verità, prigionieri di un tempo perduto. Jacopo Iannacci scrive un romanzo breve, una riflessione sul tempo, in cui i personaggi si muovono, alla ricerca di un posto impreciso, in uno scenario annebbiato. Un viaggio anomalo, dai personaggi sempre uguali ma dalle tinte un po' scolorite, in cui si respira ebbrezza e fumo di sigaretta in automobile.
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