Il sarto in certi romanzi
I versi di Silvia Morotti stanno come in punta di piedi sulla pagina, sul bianco. Sono corti, a volte cortissimi. Fanno sentire che prima di ogni pronuncia c'è un'esitazione, un piccolo tempo sospeso. Così ogni parola e ogni immagine arrivano più nette, dicono quello che dicono ma non solo quello che dicono. Tutto parla, e parla per segni. Il vento ritorna sempre sugli stessi giri e scuote le chiome delle comete. Tutto parla. Talvolta ciò che stava nei romanzi riappare nella realtà e la certifica. Talvolta la realtà somiglia a una pineta su cui le allegorie si affollano come storni. La bellezza di questi versi sta nella loro misteriosa semplicità - il più comune dei gesti porta con sé una incalcolabile quantità di mistero e di senso.