Il decalogo dell'uomo vero. Tutto quello che c'è da sapere su quel genere di persona una volta chiamato «maschio»
Le stimatrici del genere stanno per ammainare bandiera bianca. Perché in tempi di relativismo e di implacabile diffusione di comportamenti "metrosessuali", quel particolare tipo di maschio meglio noto come "vero uomo" diventa merce rara come la cavalleria, la forza e - fuor di metafora - la capacità di assumersi al meglio le proprie responsabilità. Nella camera da letto come nella vita. Potrà sembrare superfluo o presuntuoso ricordare all'uomo che egli sia al mondo per amare la donna. Non lo è. Nel caos che, oggigiorno, è diventato il rapporto tra maschio e femmina, urge che qualcuno compia lo sporco lavoro di inforcare occhialini, impugnare gesso e bacchettina, mettersi alla lavagna, e spiegare come dovrebbero andare le cose a quell'uomo non vero che intrattiene troppo spesso un pessimo rapporto con la figura a sua volta nata per essere da lui amata: la donna. Necessaria, piccola premessa. L'uomo che non avrà altro amore che la donna e al quale qui ci si rivolge è, ovviamente, l'uomo eterosessuale. Com'è infatti noto l'uomo omosessuale ama l'uomo, e l'uomo bisessuale ama la donna ma anche l'uomo: è perciò evidente che si afferma non avrai altro amore che la donna ci si riferisce al solo uomo eterosessuale, la figura attualmente piuttosto imperfetta che questo pamphlet prenderà in esame. Scritto per gli uomini pensando alle donne (e agli eserciti di sfigati da cui sono troppo spesso concupite) "Il decalogo dell'uomo vero" stana il genere maschile dai parrucchieri e dai centri estetici...
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