Diario degli ultimi anni di guerra (ottobre 1943-agosto 1944)
Registrare i timori, i sentimenti, le reazioni alle situazioni che appaiono assurde o ardue da affrontare, ma anche i moti dell'animo nei confronti di sentimenti che non possono essere espressi se non attraverso pensieri affidati allo scritto, così che il ricordo diviene concreto, da rivivere positivamente o negativamente, ma come patrimonio personale e irripetibile. E ciò che ha fissato efficacemente nel proprio diario e nel corso dei giorni più drammatici che abbia affrontato il nostro Paese - ossia nel periodo tra il 1943 e il 1944, quando esso viene travolto dalle sconfitte militari, dai devastanti bombardamenti "alleati", dalle future ma inevitabili rappresaglie della Germania nazista - una giovane donna di vent'anni, Marta Bruscoli, nata a Firenze il 13 settembre 1923, terza dei figliuoli di Giulio, un commerciante di mosaico fiorentino, in pagine che paiono restare davvero incise nella memoria. Questo diario conferma dunque che, dietro agli avvenimenti che sembrano lontani dalla gente comune, c'è sempre la vicenda umana di ciascuno, che assume per questo un valore universale, in ogni aspetto della propria vita.
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