Giardini di Svezia. Passione e cultura del verde dall'Ottocento ai giorni nostri
Questo libro, come sottolinea Carla Benocci nella presentazione, colma una lacuna: ci fa conoscere i giardini di Svezia, ci fa scoprire quanto essi grandi e piccoli - contino nella vita di un popolo che per cultura e tradizione è intimamente legato alla natura, stupenda seppure non sempre amica. E che, essendo per buona parte dell'anno costretto a fare a meno del sole, dei fiori, dei colori, li ama tanto da approfittare di ogni occasione per goderne. Sonia Santella conduce, sul filo della storia, a scoprire il formarsi di una cultura svedese del verde, facendoci visitare sia i grandi giardini - Rosendal, Waldemarsudde, Bergianska Tradgarden, il parco Marabou a Stoccolma, Sofiero presso Helsingborg - creati per il piacere di principi e sovrani prima di diventare patrimonio pubblico, che i complessi nati a fini di ricerca, ma anche per la gioia della gente, come l'orto botanico di Goteborg, fra i più importanti d'Europa. Traccia nell'avvicendarsi delle scuole, con particolare riguardo al funzionalismo e al modernismo, i profili di grandi architetti svedesi del paesaggio che hanno saputo dare un'impronta peculiare all'arte dei giardini, quali Sven Hermelin, Sven-Ingvar Andersson, Gunnar Martinsson, Holger Blom, Erik Glemme, senza dimenticare prestigiose figure femminili che hanno dato un contributo fondamentale anche sotto il profilo della divulgazione, come Ellen Key, Ester Claesson, Anna Lindhagen e Ulla Molin.
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