Il chiostro degli angeli. Storia dell'antico monastero camaldolese di Santa Maria degli Angeli a Firenze
"Uno dei luoghi più affascinanti e meno conosciuti di Firenze è il chiostro degli Angeli, oggi affidato alle cure degli Amici dei Musei. E uno spazio piccolo, raccolto, di elette proporzioni e di nobile impianto come è nella tradizione fiorentina di tardo Cinquecento. Fra il 1599 e il 1602 Bernardino Poccetti e Donato Mascagni affrescarono le lunette con Storie della Genesi e di san Romualdo, mentre gli scultori Pietro Francavilla e Giovanni Caccini scandivano il ritmo delle scene coi busti in marmo dei venerabili protagonisti dell'ordine camaldolese. Gli affreschi, staccati dopo l'alluvione del 1966, sono stati ricollocati in parete nel 1998 e l'evento è stato, per tutti, una gioia degli occhi e una consolazione del cuore. Ritornavano in figura, come le inquadrature di un film a colori, le storie del monaco Romualdo e quindi sequenze di sogni angelici, miracolose agnizioni, viaggi avventurosi, mentre Bernardino Poccetti ambientava in un gremito bestiario, dentro il brulicare gioioso della vita dell'Eden meraviglioso, la Creazione di Adamo e la Creazione di Eva. Il visitatore che entra nel chiostro degli Angeli capisce che questo, nei suoi giorni felici, era un luogo di preghiera, ma anche di calma operosa, di serena contemplazione della Bellezza. Vengono in mente Ambrogio Traversari e Lorenzo Monaco, i miniatori che stupivano l'Italia e i sapienti che accolsero i greci nel Concilio del 1439" (dalla Presentazione di Antonio Paolucci).
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