La mia prigionia tra i cannibali
Hans Staden è un marinaio tedesco che, attratto come molti dal miraggio del Nuovo Mondo, sbarca in Brasile verso la metà del Cinquecento e viene catturato da una tribù di antropofagi Tupi. Per una serie di fortunate circostanze non subisce la triste sorte che tocca, di norma, ai prigionieri e due anni dopo viene liberato. Tornato in patria, racconta la sua straordinaria avventura in un libro che all'epoca, e per molti decenni, è stato un vero best seller. L'autore osserva e descrive dall'interno la realtà che lo circonda, con un occhio curioso e attento e una sensibilità scevra di pregiudizi verso una società primitiva - il mondo indio delle tribù dei fiumi e delle foreste - allora nel suo pieno vigore e immune da influenze esterne, mettendo così in pratica, con qualche secolo di anticipo, le regole della moderna antropologia. Arricchisce il volume una serie di illustrazioni, tutte originali, tratte dall'edizione del 1577, presumibilmente eseguite sotto la guida attenta dello stesso Staden.