Guarigione. L'arte perduta della convalescenza
Intorno al 1920, Virginia Woolf si stupiva del fatto che la malattia non figurasse insieme all'amore, alle battaglie e alla gelosia tra i temi principali della letteratura. A un secolo di distanza, una letteratura della malattia ormai esiste, ma ancora manca una letteratura della guarigione. Prendersi il tempo necessario per guarire, capire il significato della parola salute, affrontare il periodo della convalescenza consapevoli del suo forte valore, tanto esistenziale quanto sanitario, e soprattutto del fatto che guarire è un processo tutt'altro che passivo. Benché i suoi ritmi e i suoi tempi siano spesso lenti e dolci, si tratta infatti di un'azione, e l'agire ci richiede di essere presenti a noi stessi, di impegnarci, di non risparmiarci. Ben sapendo che ogni malattia è un unicum, e dunque lo è anche ogni guarigione, Gavin Francis ha attinto alla sua lunga esperienza di medico e alla sua sapienza internazionalmente riconosciuta di scrittore e divulgatore per fissare alcuni principi che si sono rivelati utili negli anni per guidare i suoi pazienti attraverso e oltre i territori della malattia. Aiuta a riflettere su che cosa sia la salute e che cosa significhi doverla riconquistare. Racconta la storia dell'idea di convalescenza, oggi totalmente trascurata dal sistema sanitario e perfino dall'ammalato. E ci aiuta molto a capire il periodo storico che stiamo attraversando, la fragilità del corpo e l'imprevedibile capacità di recupero dell'essere umano.
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