Al di là dell'orizzonte
"In questa mia silloge, la mitologia - che rimanda a numerose immagini della natura in sé e della natura personificata - è poesia. Ogni fenomeno naturale che commuove e appassiona, ogni spettacolo che - nonostante la quotidianità - riempie di stupore e di ammirazione, ogni intuizione del trascendente, trovano nel mito non la loro spiegazione, perché allora il mito avrebbe solo importanza razionale, ma la loro fantastica trasfigurazione. Il mito - con meravigliosa immaginazione - consente di rimare di fiori, di piante, di animali, [...] , dell'Io, dell'amore. Trascina l''io-poetico a vedere dentro la prospettiva di un'azione, di un movimento; a scrutare nel tempo, nei colori, negli sguardi; a sentire gli odori, i suoni, l'anima, la linfa vitale; a percepire le armonie, le sensazioni, le emozioni; a tradurre ogni essenza, ogni tema in un mondo di parole. Parole che sono, altresì, la fedele espressione degli occhi della mente e del cuore sempre aperti e capaci di familiarizzare con ogni forma sensibile, con il buio e con la luce, che sia una luce esterna o proveniente da un'interiorità o un'entità metafisica. Questa permeabilità artistica è parte viscerale-costitutiva di un modo di essere. È come se il silenzio, rifugio dorato, fosse lo spazio dove si coltiva la possibilità di un'imago."
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