Aurora. La panchina dei versi
Il tempo compie il suo inesorabile tragitto, minuto dopo minuto, ci trasforma in forme sempre nuove. È compito dei poeti provare a eludere il conteggio delle stagioni. E in questo libro troveremo il tentativo di sconfiggere il tempo con i versi, aggiungendo un piccolo tassello al grande mosaico delle verità. Come ho avuto modo di scrivere in passato: "Il poeta non scrive versi, riveste sembianze che eterne giacciono". Dalla prefazione di Giuseppe Aletti. Scrivere richiede un atto di separazione: è uscire dal quotidiano, anche solo per brevi istanti, e guardare noi e il mondo davanti ai nostri occhi da una nuova prospettiva, lontana dal groviglio degli impegni quotidiani. Chi scrive non può fare a meno di questa pausa dalla vita, per potersi soffermare a raccogliere pensieri. È come se, dopo pressanti stimoli, sollecitazioni, che da più parti raggiungono l'individuo nel suo essere in società, si avverta il bisogno di un'interruzione per ritrovare un dialogo con sé stessi. Dalla prefazione di Caterina Aletti.
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