Senza titolo
"'Senza titolo' è il nome appropriato della raccolta di Raffaele Olla in cui le tematiche trattate sono numerose e, quindi, non subito riconducibili a un comune denominatore. Viene dedicato spazio alla tragedia dell'olocausto con termini molto crudi: 'Devo fare in modo che tutto sia in ordine/ alcuni di loro ancora si muovono, si agitano,/ non riuscirò a farli passare dalla loro ultima porta/ dovrò appenderli/ l'estremo saluto sarà in braccio a dei grossi ganci arrugginiti' Anche parlando della gelosia l'autore utilizza termini forti e l'ossimoro: 'urla mute' inquadra i drammi vissuti ogni giorno. Vita e morte si alternano nella storia dell'ebreo Zakharia che per un pezzo di pane diventa a sua volta aguzzino: 'Devo solo buttarli dentro un forno/ così facendo avrò un pezzo di pane in più.' Nella silloge si coglie un'attenzione per le persone semplici che conducono un'esistenza di sacrifici, come i pastori sardi: 'Lunghi viaggi di transumanza,/ custodia forzata delle greggi,/ corsi d'acqua in assenza di rumore,/ fiume di corsa breve,/ pascolo magro.' Di fronte a tanti problemi e difficoltà il messaggio di Olla ribadisce il valore della pace, la condanna della guerra per mezzo della poesia che riveste il ruolo di nucleo centrale di ogni testo insieme allo stupore che ci desta camminare in montagna: 'Niente domande,/ nessuna risposta,/ solo passi su passi.' (dalla prefazione di Alessandro Quasimodo)