Vagiti del tempo

Vagiti del tempo

Vagiti del tempo traduce in un flusso lirico temi esistenziali come l'amore, la morte, l'incomunicabilità, il senso d'impotenza, il dolore dell'assenza e la precarietà del tempo, che con i suoi imprevedibili ondeggiamenti ci destina a un percorso sempre in bilico tra desideri, mancanze, delusioni e aneliti a un altrove di sogni e speranze. A impregnare queste poesie è il sentimento che l'esperienza della sofferenza non rimane un motivo di lamento compiaciuto, ma diventa impeto conoscitivo a spingere lo sguardo lontano e in profondità nella realtà che si vive, alla ricerca di spiragli di luce che appaghino l'esigenza di una felicità perennemente frustrata, cui solo la letteratura può conferire una dimensione di libertà pulsante. La poesia è questo rifugio che dilata l'attimo all'assoluto e all'eterno e nella percezione della difficoltà esistenziale di ognuno restituisce un senso all'umano vivere e condividere. Domina un tono sconsolato, nostalgico, spesso malinconico e vagheggiante, che intende scandagliare e svelare la trama complessa del nostro divenire.
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