Trittico
"Trittico" nasce dalla volontà di narrare una schizofrenia. Anche essa a differenza di ciò che comunemente si crede ha qualcosa da dire, anzi proprio nel raccontarsi l'autore riesce non solo a trasformarla, ma in parte a liberarsene. Narra delle sue tre fasi della vita (infanzia - pubertà - età adulta) in modo originale: con una favola, "L'infanzia di un handicap", risponde a una non semplice domanda: cos'è in realtà un handicap? Una parte dell'intera persona che va sfruttata senza timore come una vera e propria risorsa e che elaborata con i dovuti e appropriati strumenti rende capaci di assaporare la vita con abilità diverse; con una raccolta di poesie, "Tante storie una storia", la tratteggia dalle sue prime manifestazioni mettendone a nudo la realtà dura: la peculiarità personale è da ritrovarsi a tutti i costi e attraverso un processo di diversificazione e senza mai perdere contatto con la coscienza del sé; con un'altra raccolta, "Un lavoro per sempre", in modo semplice mette a nudo una realtà complessa: la malattia mentale si cela agli occhi della normalità dando cenni rilevatori nascosti sotto una apparente vita attiva ma debole a causa della sensibilità interiore, essa si coglie nelle azioni, nelle aspirazioni e negli amori e porta ad una crisi quando si scontra con il mondo reale. Per l'autore la creatività nell'amore è l'unica risorsa.