Comporre il varco
La poesia apre la strada oltre le frontiere. Un'esperienza che si fa verso può sia rimanere cristallizzata per non essere mai letta, sia rivivere ogni volta nel cuore di chi voglia oltrepassare la propria pelle toccando il testo poetico. Questo non si limita a tenere memoria di qualcosa che svanirà con l'ultimo alito dell'umano, ma si impegna nel decifrare i valichi attraverso i quali procederà tanto il lettore, quanto l'autore dei componimenti. I due pongono insieme le loro anime col varcare le soglie di una copertina, rendendosi conto di non avere più in mano della carta imbrattata di inchiostro. Ciò che la poesia sa trasfigurare è la voce del singolo che canta da solo, lo sguardo dei pochi che si fermano a scrutare tra le righe. Come i meandri di abissi che si fanno sempre più profondi solo per diventare praticabili, anche il passo verso la cima dei monti non è differente nello scandagliare lo spirito della realtà. Quel transito al quale volge la riappropriazione di noi stessi non si lascia superare come una stazione di passaggio, ma chiede di venir meditato ad ogni respiro del nostro esistere.