Il feedback in classe. Oltre la cultura del voto
Non molto tempo fa, nei contesti scolastici la parola «feedback» veniva usata di rado. Si preferiva invece il termine «voto» per indicare il modo più convenzionale di dare agli studenti e alle studentesse un rimando sul loro lavoro e sul loro apprendimento. Un rimando però puramente quantitativo, orientato alla persona anziché al compito, e unidirezionale: dall’insegnante allo studente. La cultura del feedback, indagata a fondo da Hattie e Clarke nel più ampio quadro della valutazione formativa, ci pone invece davanti a una questione ben diversa. Il feedback è uno degli strumenti più potenti ed efficaci che abbiamo per dire ai nostri alunni e alle nostre alunne come stanno apprendendo e per aiutarli a migliorare. Allo stesso tempo, il feedback produce però una grande variabilità di effetti, a seconda di come viene comunicato (qualità, tempismo, frequenza), del contesto (dato nel gruppo o individualmente) e delle caratteristiche dei nostri studenti (sul piano dell’autostima e dell’autoefficacia). Strutturato in cinque capitoli, il libro mette in luce e approfondisce gli elementi che concorrono a creare una pratica del feedback efficace: l’importanza di dare feedback che favoriscano il passaggio da un apprendimento «di superficie» a uno profondo; i diversi processi di feedback possibili: tra pari, dagli insegnanti agli studenti e dagli studenti agli insegnanti; le caratteristiche e l’efficacia del feedback dato durante le attività, ma anche le potenzialità del feedback al termine della lezione.
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