La trasfigurazione del banale. Una filosofia dell'arte
La trasfigurazione del banale è un viaggio tra espressionismo astratto e pop art, arte concettuale e minimalismo, racconti di Borges e quadri di Bruegel, poesie di Auden e grandi nomi del pensiero filosofico. In pagine divenute un imprescindibile punto di riferimento per i critici contemporanei, Danto tenta di cogliere l'essenza dell'arte rifiutando la tesi tradizionale della sua "non definibilità". A "far la differenza" sono le relazioni che legano la "cosa" a elementi che l'occhio non può cogliere: «un'atmosfera di teoria artistica, una conoscenza della storia dell'arte», un "mondo dell'arte". Tradotto in tredici lingue, è il libro che ha suscitato le più accese discussioni nella filosofia dell'arte e nell'estetica, dal dopoguerra a oggi.