La cultura orizzontale
Si legge in modo diverso dal passato, ci si informa in una forma più complessa di come lo si faceva solo pochi anni fa. E sono soprattutto i giovani ad avere abitudini di consumo culturale e mediale assai lontane da quelle dei loro genitori. Ma cos’è questo nuovo che sta prendendo il posto del vecchio? E che effetti sta producendo sulla trasmissione, sulla produzione e sul concetto stesso di cultura? «Il merito degli autori, Giovanni Solimine e Giorgio Zanchini, è quello di mettere a fuoco i tempestosi mutamenti nel diario di bordo di noi mediatori disarcionati: insegnanti, editori, giornalisti, professori, bibliotecari e librai, catapultati nell'ultimo decennio in un ambiente radicalmente modificato» - Simonetta Fiori, La Repubblica L’avvento di quello che viene definito l’ecosistema comunicativo Internet ha cambiato il modo in cui si produce, trasmette e riceve conoscenza. Il campo che è stato più disarticolato dalla rivoluzione digitale è quello informativo: la rivoluzione digitale è stato un cambio di paradigma, un game changer. Oggi abbiamo la possibilità di essere informati in modi differenti, da fonti differenti, usando media differenti. È una metamorfosi che le generazioni nate sino agli anni ’80 hanno potuto osservare nel suo svolgersi, ma che la generazione delle reti ha sostanzialmente trovato, è una generazione cresciuta con la rete, e con strumenti che le permettono di accedere all’informazione senza limiti di tempo, spazio, luogo. Tra gli effetti più evidenti del cambio di paradigma c’è stata anche un’accelerazione dei processi di disintermediazione. La possibilità di un accesso immediato e diretto a saperi e informazioni ha messo in discussione il metodo con il quale ci siamo trasmessi le conoscenze per secoli, e cioè in modo organizzato e mediato dall’autorevolezza ovvero dalla competenza. La rete ha indebolito i corpi intermedi in qualsiasi ambito: da quello politico fino a quello culturale – pensiamo a insegnanti, critici, giornalisti, editori, bibliotecari, librai –, figure che bene o male organizzavano il nostro accesso ai saperi. Questo significa che la rete ha scardinato il sistema di accesso alla conoscenza dalle fondamenta? A questa e a molte altre domande si cercherà di dare una risposta.
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