Fake. Come la politica mondiale ha divorato sé stessa
Attraverso i protagonisti della politica mondiale, questo libro racconta come la logica della trasgressione ha distrutto la credibilità e la coerenza del discorso politico. «Miliardi di inconsci generano i loro sintomi nevrotici sui social. Poi l'algoritmo li ricompone in un mondo a nostra immagine» - Stefano Bertezzaghi, Robinson Siamo da tempo entrati in quella che Christian Salmon definisce ‘la spirale del discredito’. Quattro i momenti fondamentali che ne scandiscono temporalmente i tratti distintivi: l’impasse ideologica della politica e lo sviluppo dello storytelling tra il 1989 e il 2001; l’epoca del sospetto tra il 2001 e il 2008; la guerra delle ‘storie’ tra il 2008 e il 2016; e infine, a partire dal 2016, il puro e semplice scontro. Numerosi i protagonisti politici di queste fasi storiche: da Obama a Trump, da Sarkozy a Macron, da Berlusconi a Salvini. All’inizio hanno beneficiato dell’esplosione del web, della nascita dei primi social networks, un ambiente favorevole alla produzione e alla diffusione del racconto della politica. Ma, al servizio degli attori politici, ciò si è tradotto presto in un’inflazione delle stories che ha eroso la fiducia nei racconti screditando repentinamente la parola pubblica. Traendo spunto dalle campagne di comunicazione degli attori politici più in vista, Salmon analizza quel processo che non sembra più rispondere a una strategia narrativa accattivante, ordinata e coerente, ma appare legato a logiche di rottura e trasgressione seriale, la cui efficacia risiede proprio nell’imprevedibilità e nella violenza con cui il racconto raggiunge il pubblico. Così, in tempi che non suscitano altro che pulsioni e fratture, non resta che il conflitto frontale.