Sold out
Il più famoso attore italiano toglie la maschera e si racconta, lasciandoci entrare nella sua officina. «Sono sicuro che è il ‘tutto esaurito’, il sold out che mi ha fatto sopravvivere: l’ho sempre adorato e non mi ci sono mai abituato completamente. Il fatto che la gente riempia una sala per venirmi a vedere l’ho sempre trovato miracoloso e quasi esagerato. Sì, il tutto esaurito è il vero miracolo per l’attore di teatro… » I segni sui copioni, il dialogo con i grandi registi (da Fellini a Zeffi relli, da Patroni Griffi a Ronconi), la complicità con i colleghi (dal ‘maestro’ Romolo Valli a Marcello Mastroianni, da Rossella Falk a Virna Lisi, da Sylvia Cristel a Charlotte Rampling), la fama televisiva (i Karamazov in tv, l’invenzione dei programmi sulla cucina, le copertine dei rotocalchi), la formazione di una compagnia. Mentre prepara un nuovo spettacolo di Ibsen – Il costruttore Solness – e si avvia a compiere ottantacinque anni, Orsini riavvolge il nastro di una luminosa carriera ma senza nostalgia né aria di bilancio. «Perché quello dell’attore – spiega – è un mestiere sempre precario, nemmeno alla centesima replica sei sicuro di qualcosa, e la libertà di permettersi un clamoroso insuccesso è una libertà che non posso prendermi nemmeno alla mia età»