Storia di Brescia. Politica, economia, società 1861-1992
Il volume prende le mosse dalla rivolta antiaustriaca del 1849 fino a delineare la personalità politica di Giuseppe Zanardelli, nonché la maturazione di un cattolicesimo dalle forti tensioni spirituali e dalle diffuse radici popolari. Procede poi, dopo la Grande guerra - sono anni di gigantismo industriale -, con le tensioni del "biennio rosso" sino all'avvento del fascismo, all'affermazione di Augusto Turati e al crollo del regime. Infine l'età repubblicana: la ricostruzione, il boom economico, stagioni in cui si segnala un personaggio di spicco come il sindaco Bruno Boni ed emergono figure di imprenditori, da Francesco Lonati a Luigi Lucchini, che conseguono primati di livello internazionale. La strage di piazza della Loggia nel maggio del 1974 segna una svolta nella vita amministrativa guidata dal centrosinistra che, con l'approdo al palazzo municipale di Cesare Trebeschi, vede rinnovarsi i propri fondamenti etico-politici. Cambia progressivamente la composizione demografica della città a motivo di un'immigrazione sempre più accentuata. E la Lega Nord ad alimentare un clima di ostilità che, saldandosi alla "rivolta dei produttori" e alla crisi dello Stato nazionale, consente al partito di Bossi un'ascesa elettorale di notevoli dimensioni. Una duttile manovra politica porta, tuttavia, all'elezione nella "città bianca" di un sindaco post-comunista, preludio dell'anticipazione dell'esperienza nazionale dell'Ulivo.
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