Psicologia in 30 secondi
Un approccio rivoluzionario alla psicologia idee, concetti, personaggi da leggere e capire… In soli 30 secondi! «Sia gli esperti sia le persone comuni ritengono che i gruppi prendano decisioni più conservative rispetto agli individui. L’errato presupposto era che i gruppi prendessero decisioni che riflettessero la posizione media di tutti i membri, diluendo così le opinioni estreme. Uno studio rivoluzionario di James Stoner, nel 1961, replicato centinaia di volte, ha dimostrato che in realtà i gruppi prendono decisioni più polarizzate degli individui. Che sia in relazione all’assunzione di rischi finanziari o agli atteggiamenti politici, la discussione di gruppo accentua qualsiasi pregiudizio iniziale presente nei membri del gruppo. All’inizio degli anni Settanta, lo psicologo Irving Janis della Yale University sostenne che determinate condizioni possono portare a una forma particolarmente estrema di polarizzazione di gruppo, chiamata “pensiero di gruppo”, in cui subentra una pericolosa illusione di consenso. Le condizioni preliminari per il pensiero di gruppo sono che i membri siano affiatati e la pensino allo stesso modo, che un leader del gruppo renda nota la propria posizione e che il gruppo stesso escluda altre influenze e opinioni. Janis sosteneva che il pensiero di gruppo era responsabile del catastrofico processo decisionale che aveva portato all’invasione della Baia dei Porci e all’incapacità degli Stati Uniti di prevedere l’attacco giapponese a Pearl Harbor.» La teoria del pensiero di gruppo di JanisAnche se spesso non ne siamo consapevoli, la psicologia fa parte della nostra vita quotidiana, del nostro modo di pensare e di leggere il mondo. Conoscerne le basi vuol dire avere più strumenti per vivere una vita serena e completa (ma anche ottimi argomenti di discussione al bar). Può l’effetto spettatore teorizzato da Darley e Latané aiutarci a capire certi fatti di cronaca di cui leggiamo sul giornale? Conoscere la teoria del bias di conferma (la tendenza a cercare prove a supporto delle nostre attuali convinzioni) può aiutarci a prendere decisioni più obiettive? Può la zona di Vygotsky, che mette in discussione i test standardizzati sull’educazione, aiutarci a crescere figli più “intelligenti”? Può la teoria del pensiero di gruppo di Janis spiegare il successo dei social network?
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