Fotosofia. La fotografia tra filosofia semiotica e teoria dei media. Dialoghi aperti tra dispositivi, linguaggi e ricadute antropologiche
Un libro sulla fotografia tra semiotica e teoria della comunicazione non è una novità assoluta, la novità sta nel taglio metodologico, dato che si propone come insieme di domande e di concetti che la fotografia apre, costringendo l'estetica e la semiotica a pensarli. Tempo e spazio, tecnologia e digitale, corpo e protesi, immaginazione e fantasia, reale e virtuale: sono solo alcuni dei concetti tramite cui si snoda questo lavoro, interrogando ciò che alcuni tra i principali autori della tradizione occidentale hanno saputo far emergere dal loro confronto con la fotografia: dai classici (Barthes, Benjamin, Bloch), ai contemporanei (McLuhan, Flusser, Sontag) passando per autori mai indagati del tutto sotto questo profilo (Calvino, Foucault, Lacan). Alla fine del percorso, si troverà anche una parte del tutto innovativa sulla fotografia all'altezza del digitale e dei social network. Il libro si propone come tentativo di ripensare la fotografia come uno snodo estetico e linguistico fondamentale per il pensiero filosofico, semiotico, sociologico moderno e si presenta anche come testo ideale per l'assunzione in un corso universitario di semiotica o semiotica della fotografia e delle arti, cultura visuale, teoria della comunicazione, estetica contemporanea, fenomenologia dell'arte.