L'infinito tangibile. Vincent Van Gogh, Il Giardiniere, L'Arlesiana
Le opere di Vincent Van Gogh esercitano da sempre un intenso impatto emotivo sull’osservatore, ma dietro le immagini si celano spesso contenuti latenti che hanno origine nel mondo interiore dell’artista. È questo il caso di due capolavori nelle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Il Giardiniere e L’Arlesiana, realizzati a poca distanza di mesi l’uno dall’altro nel periodo in cui l’artista era rinchiuso nell’istituto per malati mentali di Saint-Rémy. L’anno passato nel manicomio fu per il pittore un periodo di solitudine e di profonda malinconia: tra crisi psichiche, pensieri di morte, speranze di rinascita e desiderio di superare il tempo contingente mediante la pittura. L’interpretazione iconografica, stilistica, metaforica dei due dipinti riflette i diversi momenti di questo percorso interiore, rivelando significati inediti. Il libro ripercorre la formazione religiosa e culturale dell’artista, il suo rapporto conflittuale con l’amico Paul Gauguin, l’elaborazione di un personale concetto di ritratto moderno, nonché la ricerca costante di una dimensione sacra dell’arte e dell’esistenza.
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