Reset. Politica e videogiochi
Reset esamina numerosi aspetti della complessa relazione tra la politica e i videogiochi – politica nei videogiochi, dei videogiochi, con i videogiochi – un tema che negli ultimi anni ha appassionato gli studiosi delle più disparate discipline. Se nel saggio L’opera d’arte nell’era della sua riproducibilità tecnica (1935-1936), Walter Benjamin rifletteva sul duplice, contraddittorio fenomeno della politicizzazione dell’arte e dell’estetizzazione della politica, in queste pagine ci si interroga sulla politicizzazione del videogioco e sulla ludicizzazione della politica, attraverso i contributi di studiosi internazionali che afferiscono a differenti campi disciplinari perché il videogame – come la politica – richiede una disamina multiprospettica. Reset è, a tutti gli effetti, il seguito di Game over. Critica della ragione videoludica (2020). Per rispondere alle numerose sollecitazioni dell’intenso dibattito innescato dal precedente lavoro e contestualizzare alcuni eventi straordinari del recente passato che hanno (purtroppo) confermato non solo le diagnosi, ma anche le previsioni degli autori, sono qui approfonditi temi pressanti, tra cui la relazione tra l’immaginario videoludico e le specifiche disposizioni politiche dei giocatori, le ideologie del divertimento elettronico e i loro effetti socio-culturali.
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