Azioni, ragioni e valori
Spesso si sente sostenere che etica e filosofia della mente concepiscono le ragioni dell'agire in modo diverso. Mentre, infatti, i filosofi morali si occuperebbero delle ragioni in senso normativo, i filosofi della mente sarebbero interessati a ragioni di tipo diverso: ossia quelle che "motivano" le azioni intenzionali. In questo libro si argomenta contro questo punto di vista, sostenendo che in etica e in filosofia della mente è in gioco un'unica nozione di ragione pratica: quella - tradizionale in filosofia - che raccomanda come preferibili specifici corsi d'azione. Il vantaggio di questo punto di vista non è però la mera parsimonia teorica, ma il fatto che esso dà conto in maniera adeguata del modo in cui ordinariamente comprendiamo le nostre azioni e quelle altrui. In questo modo, inoltre, si mette in dubbio la tesi, oggi molta diffusa, secondo cui dovremmo abbandonare la visione ordinaria dell'agire in nome di una qualche concezione filosoficamente purificata.
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