Misericordia e tradimento. Fotografia, bellezza, verità
Quattro scatti in sequenza. Due uomini: uno armato, l'altro a terra, ferito. L'uomo armato soccorre il ferito. Queste fotografie, tra le più conosciute di Tano D'Amico, sono presto diventate simbolo della cosiddetta "stagione delle P38", definizione con la quale i giornali hanno identificato il rapido inasprimento del conflitto nella contestazione del '77. Ai cortei si spara, i giovani sono arrabbiati, ma il racconto mediatico e la lettura che l'opinione pubblica ha proposto delle immagini più iconiche di quel periodo aderisce perfettamente alla realtà? È più importante la pistola impugnata dal manifestante, o il suo gesto di misericordia nei confronti del compagno ferito? Cosa accade quando il potere si appropria di un'immagine per strumentalizzarla? Tano D'Amico, il fotografo che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare i movimenti di piazza in Italia, riflette sulla prospettiva che deve essere assunta dalla fotografia nel racconto della realtà, sugli inganni che, in certi casi, le immagini possono veicolare, ma anche sugli spazi di verità e bellezza che alla fine prevalgono sul tradimento.
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