Saggio critico sopra i filosofi morali e i dipintori de' costumi e de' caratteri degli alemanni
Giovanni Lorenzo Ferri de Saint-Constant (1755-1830) è una figura inquieta e multiforme, un intellettuale poligrafo capace di impiegare la propria raffinata cultura storica in una spregiudicata attività di comprensione dei grandi fenomeni di modernizzazione della sua epoca. Interprete disincantato delle trasformazioni sociali e politiche che mutano il volto dell'Europa tra Rivoluzione francese e Restaurazione, Ferri vive e opera a cavallo tra le culture, muovendosi tra Francia, Italia, Inghilterra e Paesi Bassi. Il suo progetto di una morale basata non su un sistema astratto, ma sull'osservazione diretta e dettagliata delle pratiche di condotta, trova espressione nei quattro volumi dello Spettatore italiano (1822), concepiti sull'esempio dello "Spectator" di Joseph Addison. Il testo qui presentato, un profilo di storia della letteratura in lingua tedesca dal Medioevo in poi, conclude il primo volume dello Spettatore. L'educazione al buon gusto è per Ferri una premessa irrinunciabile dell'incivilimento. L'aspirazione a un ordine formale ben ponderato, sostenuto dalla linearità di una misura razionale, si innesta su una fiducia tutta illuministica nell'impegno dell'uomo al perfezionamento progressivo delle proprie capacità spirituali e al pieno sviluppo delle proprie migliori disposizioni.
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