Mário de Sá-Carneiro e l'impossibilità di rinunciare. Studio sulla prosa
Mário de Sá-Carneiro (1890-1916) è, assieme a Fernando Pessoa, uno dei massimi esponenti del primo modernismo portoghese. Poeta e scrittore dotato di grande sensibilità letteraria, è autore di una vasta opera in prosa, per quanto concentrata in un periodo di tempo estremamente limitato - quindici racconti e un romanzo breve in venticinque anni di vita ed essenzialmente in quattro di attività letteraria, dal 1912 al 1916 -, che riproduce quasi ossessivamente un unico soggetto: l'artista moderno. Ed è infatti sull'idea di arte e di artista moderno e sulla sua psicologia che Mário de Sá-Carneiro riflette minuziosamente attraverso la narrazione delle sue storie e la creazione dei suoi personaggi, arrivando a formulare spesso considerazioni che assumono l'aspetto di vere e proprie teorie sulla creazione artistica e non di rado le caratteristiche di psicopatografie o cartelle cliniche dell'artista. Raul Vilar, Lourenço Furtado, LuÃs de Monforte, Ricardo de Loureiro, Petrus Ivanovitch Zagoriansky, Domingos Antena, Inácio de Gouveia. Tutti artisti geniali, sempre egoisti e spesso infantili, che vivono la vita nella e della modernità , cullandosi nella ricerca nervosa e talvolta nevrotica e nel tentativo edonistico di realizzare la loro suprema idea di arte, e che sentono come un obbligo quello di oltrepassare i limiti per poter recuperare il significato essenziale dell'esistenza.
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