Retoriche dell'immagine
Retoriche dell'immagine ha il fascino del diario di bordo, di una lunga e appassionata navigazione nello spazio e nel tempo, che, passo dopo passo, ci conduce in un labirinto in cui si addensano e si snodano le pratiche del generare immagini assieme alla varietà dei modi di incontrarle, di leggerle e di interpretarle. Ma per poter entrare in questo gioco di decifrazione dell'immagine occorre una lettura attenta, "lenta" - ammonisce l'autore - in cui evitare la superficialità dell'appariscenza, del contrasto violento. Mostrare e nascondere, ostentare e mimetizzare: su queste opposizioni si avventura il discorso, logicamente omogeneo ma frutto di una sintesi di interessi assolutamente eterogenei. Un discorso teso a fornire gli elementi per un'educazione dello sguardo, quale modo discreto per far emergere e liberare la capacità di guardare di ciascuno, in libertà, oltre le affascinazioni o le imposizioni d'autorità, più o meno a effetto. Il lettore viene così introdotto in un percorso di svelamento, di illuminazioni, che a partire dallo sguardo sulle immagini - che sono "duplicazione" o "sostituto" della realtà - si apre ai meccanismi di conoscenza del reale. Inroduzione di Claudio Cerritelli ed Elisabetta Longari, postfazione di Salvatore Veca.
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