Andiamo ai frati. Il convento dei cappuccini di Monterosso attraverso le memorie dei suoi abitanti. Una ricerca narrativa
Con l'idea di rendere omaggio a un convento che si è offerto a una comunità come luogo di custodia, protezione e pace e che chiama alla responsabilità della bellezza, si è deciso di rispondere a un appello e di raccontare la sua storia. Si è così prestato ascolto agli abitanti di Monterosso, in particolare ai protagonisti del suo passato, che hanno avuto la voglia di raccontare ciascuno il proprio passo verso il convento, il proprio sguardo verso un luogo che da sempre è stato un punto di riferimento per le vite spirituali e concrete del paese. È stata dunque progettata e realizzata una ricerca di tipo narrativo, volta a raccogliere le voci e i ricordi di una collettività che da sempre si è confrontata con la presenza del convento. Ne emerge, in un quadro polifonico e plurale, l'immagine di un luogo che ha protetto il senso stesso dell'appartenere e che è in grado di chiamare a raccolta tutti, anche chi non è di Monterosso. Il testo è corredato dalle immagini della fotografa Barbara Di Donato. Questo lavoro di ricerca, insieme ai progetti di valorizzazione e celebrazione dei 400 anni della storia del convento, ha ottenuto il riconoscimento ed il conferimento della medaglia del presidente della Repubblica. La medaglia è stata consegnata alla presenza del padre provinciale dei cappuccini Francesco Rossi, del sindaco di Monterosso Emanuele Moggia, di padre Renato Brenz Verca, rettore del convento e di Emanuela Mancino, autrice del libro e responsabile scientifica della ricerca, il 25 aprile 2019.
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