Canzonieri in transito. Lasciti petrarcheschi e nuovi archetipi letterari tra cinque e seicento
Questo volume nasce da una riflessione collettiva, sorta e sviluppatasi attorno a un medesimo problema critico. Si trattava di restituire un quadro, storicamente avvertito, di una giuntura problematica della storia letteraria italiana - il passaggio tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento indagando uno dei generi più significativi di quella temperie, vale a dire la poesia lirica. A questo fine comune, pur nella diversità delle tematiche e degli approcci, obbediscono tutti i saggi riuniti in queste pagine. I diversi contributi, infatti, sono stati pensati come verifiche puntuali - carotaggi, per così dire, effettuati a vari livelli di profondità - di sommovimenti più vasti, che tra XVI e XVII secolo scuotono dalle fondamenta il libro di rime, e che comportano non solo fratture e linee di faglia, ma anche scosse di assestamento, all'insegna di un difficile equilibrio tra spinte centrifughe (l'ossessione per la novità tipica del periodo) e centripete (la fedeltà al grande modello pertrarchesco).
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