Saggio sulla conoscenza approssimata
Questo libro, tradotto per la prima volta, ha anticipato la rivoluzione dell'epistemologia del XX secolo presentando tesi che sono poi diventate famose grazie a K.R. Popper, T.S. Kuhn e in parte RK. Feyerabend. Già dal 1927, basandosi sulla relatività e la meccanica quantistica, Bachelard ha avanzato l'idea che la conoscenza scientifica sia fondamentalmente approssimata e inesatta, ma capace di rendere tale approssimazione il suo punto di forza e la chiave della sua crescita trionfante. La verità scientifica si rivela una ricerca senza fine, che si perfeziona rettificandosi nel corso della sua storia discontinua e aperta. Con esempi tratti dalla fisica e dalla matematica, Bachelard mostra come i concetti di realtà e di verità possano ricevere un senso del tutto nuovo da questa sua "filosofia dell'inesatto" scientifico. L'approssimazione dimostra poi come la realtà sia piuttosto una costruzione del nostro spirito (scientifico) che un'entità metafisica data una volta per tutte al di fuori di noi. L'attenta e antidogmatica analisi bachelardiana spiega come la ragione scientifica tragga il proprio senso dalla consapevolezza della propria insufficienza e dalla determinazione nel continuo tentativo di superarla (riabilitando il valore cognitivo degli errori). A partire da questo libro, Bachelard dimostrerà poi l'importanza della storia delle scienze, inaugurando una epistemologia che cambierà per sempre il nostro modo di considerare le teorie scientifiche.
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