Agalma. 30.Erotica, antierotica
"Mi è stato riferito un episodio, a suo modo divertente, sul pensiero delle campagne in merito alle consuetudini matrimoniali. In occasione della redazione di una tesi di laurea sulla mentalità tradizionale in un ben preciso e circoscritto ambito territoriale, un parroco di campagna era rimasto molto turbato, quando l'autrice dell'inchiesta, armata di questionario e opportuni mezzi di registrazione, si era presentata a lui, ponendogli questa provocatoria domanda: 'Ma ci si sposa ancora...?' aggiungendo poi, dopo una pausa di sospensione '... in chiesa...', ma solo per rendere il quesito più vicino a lui e alla sua ottica. L'intervistatrice, tuttavia, intendeva non solo lì, ma in generale, ritenendo quella pratica retaggio di tempi remoti. Quello che infatti aveva in mente però era argomento di sociologia, non tematica per preti rurali. Il pover'uomo rimase, pare, letteralmente senza parole (forse gli sarà venuta in mente l'intimazione dei bravi a don Abbondio. Interdetto balbettò, incespicò, non seppe comunicare altro che non fosse il suo stupore. La responsabile di tale disagio, subito pentita per averlo messo in crisi, cercò di rimediare al suo sconcerto ridimensionando il contenuto del quesito e accollandosi la colpa di non essersi saputa esprimere."
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