Pascoli e l'inconscio
"Quanto è incredibile e intollerabile come ideologo e come persuasore, altrettanto però Pascoli è inquietante, incantevole e a volte potente come gestore di un'epifania del profondo. La sua importanza sta principalmente in ciò, che nel grembo di una società ormai quasi completamente industrializzata, colta e scettica, che si illude di essersi lasciati per sempre alle spalle i simulacri del proprio primitivo passato, egli fa riemergere all'improvviso una perturbante verità d'origine. Il fanciullo che vede nel buio vede nella nostra notte primigenia, e vi legge sbigottito i segni di una preistoria emozionale che ancora non cessa di assalirci e turba ogni giorno le nostre vene e torna a spezzarci il respiro come in una prima alba. Di questa preistoria attuale e radicale, che forse non si convertirà mai in storia ed è dunque segreta e indistruttibile, Pascoli è un testimone poetico al tempo stesso abbagliato e infallibile." (Fausto Curi)
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