Antropocentrismo e post-umano. Una gerarchia in bilico
L'antropocentrismo è una delle più radicate tradizioni del pensiero occidentale: fondato sulla superiorità e sulla centralità dell'uomo nell'ordine del vivente, esso ha autorizzato e continua ad autorizzare ogni possibile forma di violenza e di sfruttamento nei confronti della natura e degli animali non-umani. Oggi questa macchina plurisecolare e apparentemente inossidabile - alimentata da categorie, credenze, miti e procedure - vacilla sotto i colpi di nuove domande critiche e di inedite istanze emancipative, molte delle quali trovano posto nel dibattito sul post-umano. Si tratta tuttavia di una macchina complessa e reattiva, capace di risorgere dalle sue sconfitte e di riproporsi nelle più svariate vesti: ad essa bisogna opporre quindi un lavoro critico paziente e capillare, che sappia raccogliere e mobilitare gli indizi di una diversa razionalità filosofica, etica e politica. Di questo compito si fanno carico i contributi raccolti nel presente volume.
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