Fior da fiore dai Carmina Burana. Morali e di protesta, d'amore e spirituali, di donne e d'osteria
Restituiti a una lingua viva, come viva fu quella in cui furono composti dagli irridenti clerici vagantes del Medioevo, i Carmina Burana mostrano straordinarie analogie con i costumi del nostro tempo. Politici corrotti e prelati venali, l'amore sacro e l'amor profano, gli eccessi del vino e del gioco e gli slanci di pura spiritualità si mescolano in questi canti attribuiti alla "scapigliatura" goliardica di quel tempo. A renderli celebri in tutto il mondo ha provveduto Cari Orff che ne musicò ventiquattro nel 1936 in una cantata scenica dal titolo omonimo. Ma, ingabbiati nel poco comprensibile latino medievale, proprio i testi sono rimasti finora in ombra rispetto alle trascinanti sinfonie di Orff. Innamorato della loro vitalità e del loro spirito di ribellione, con la sua traduzione nell'italiano dei nostri giorni Petronio Petrone ha inteso riportare in primo piano l'intensità emotiva e la freschezza giovanile dei componimenti originali. Così rivive lo spirito goliardico di 800 anni fa, lasciando stupefatti per la rispondenza con i nostri giorni.
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