Per una filosofia non teologica

Per una filosofia non teologica

Nel 1973 Mikel Dufrenne decide che la seconda edizione de "Le Poétique" sia accompagnata da un testo impegnato nel confronto diretto con due autori rispettati ma anche considerati enigmatici: Maurice Blanchot e Jacques Derrida. "Per una filosofia non teologica" non è però soltanto un'eccezionale interpretazione e la messa in stato di accusa di due pensatori influenti. Al fondo dei loro tristi e sublimi pensieri si intende svelare la nostalgia del teologo e la fascinazione del discorso apofatico. Oltre la 'pars destruens', Dufrenne concede al lettore un'espressione schietta e generosa della sua più profonda ispirazione etica: un pensiero estetico e fenomenologico che rivendica i diritti e la forza di una filosofia della presenza, una filosofia della Natura in grado di restituire all'uomo, su un piano di coraggiosa immanenza, tutta la ricchezza di senso dell'essere al mondo. Introduzione di Elio Franzini.
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