Tutto sul crepuscolo
L'effetto che la poesia di Kral produce è quella di un continuo camminare del funambolo, nella sospensione necessaria a non desiderare appiglio ma una strada nel vuoto, esattamente a metà tra la sensazione che non mente e la falsità della "pioggia di cappelli", tra la libertà degli spazi naturali e l'oppressione di quello che i russi chiamano byt, la grigia, inesorabile e distruttiva quotidianità.
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