La tragica armonia. Indagine filosofico-scientifica sulla genesi e l'evoluzione del vivente
La teoria dell'evoluzione ha condotto ad una vulgata contrassegnata da alcuni elementi basilari quali l'impostazione monogenetica, la metamorfosi illimitata delle specie e il ruolo preponderante assegnato alla casualità quale fattore evolutivo. La teoria sintetica dell'evoluzione ha poi cercato di saldare i dati della genetica alla dottrina ottocentesca, vedendo nella casuale mutazione il forcipe dell'evoluzione in una visione dnacentrica. Ma la teoria dell'evoluzione non può chiarire la variazione delle specie. Si configura così una teoria volta a meglio rendere ragione della variazione: in questa impostazione la cellula è una totalità originariamente auto-organizzata; la genesi della vita non è un fenomeno isolato e casuale ma un evento necessario e originariamente multiplo; le specie nelle loro proliferanti forme sono fondamentalmente stabili nelle ere e le loro variazioni e rispondono a subitanee e globali riplasmazioni genetiche, risposte "lamarckiane" teleologicamente funzionali all'habitat. Il processo della vita, fragile e inesorabilmente tragico nella scissione dell'unità metafisica nella dualità e nella molteplicità reale, supera tuttavia la semplice conservazione e sopravvivenza fino a pervenire all'intelligenza, non necessariamente antropoide, in cui la materia e il mondo si rispecchiano e parzialmente si comprendono.
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